sabato, ottobre 21, 2006

Douglas Gordon



Douglas Gordon

A cura di Giorgio Verzotti e Mirta D'Argenzio
Dal 7 ottobre 2006 al 21 gennaio 2007 il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto ospita "prettymucheverywordwritten,spoken,heard,overheard from 1989…", la prima mostra museale di Douglas Gordon in Italia, che comprende una retrospettiva dei lavori dell’artista scozzede e una nuova installazione pensata appositamente per il Mart. Douglas Gordon, vincitore del Turner Prize nel 1996, si è ormai distinto come uno dei più importanti artisti internazionali. Da sempre interessato al doppio registro espressivo della comunicazione verbale e di quella delle immagini in movimento, Gordon si è imposto per le sue video-installazioni di dimensioni inusitate, e per i suoi testi, stampati sui muri degli spazi espositivi nelle collocazioni più diverse, Negli ultimi dieci anni ha tenuto mostre nelle principali gallerie e nei maggiori musei del mondo. Ultimo della serie, il Museum of Modern Art di new York che quest’anno gli dedica una retrospettiva. Gordon ha sempre considerato quello artistico come un ambito dove il pubblico si pone in relazione con l'opera, uno spazio aperto al dialogo e alle dinamiche sociali, un luogo dove riflettere sulla vita. La mostra al Mart è stata pensata a partire da questa idea, e intende intervenire attivamente sugli spazi espositivi. Le opere in mostra, scelte dall'artista, sono "24 Hour Psycho", un video in cui l'artista interviene sul tempo reale per alterarlo, e sull'immagine in movimento per monumentalizzarla, in modo da modificare radicalmente la percezione consueta dello spazio reale. Le immagini sono quelle del film di Alfred Hitchcock "Psycho", appunto, la cui durata viene distorta fino ad arrivare a 24 ore. "Play dead. Real time" (2003) sarà la seconda video-installazione in mostra, giocata sulla doppia immagine, proiettata su schermi giganteschi, di un elefante da circo che, ammaestrato, “fa il morto”. Infine "Pretty much every film and video..." presenta tramite un gran numero di monitor televisivi una selezione di opere video dell'artista, dal 1992 ad oggi. Questa parte verrà presentata nella galleria dedicata alle mostra temporanee, al buio, sezione alla quale i curatori Giorgio Verzotti e Mirta D'Argenzio hanno contrapposto una parte diurna, tutta giocata alla luce naturale: nel corridoio circolare che al Mart connette il mezzanino con il secondo piano, Gordon presenta un lavoro composto da tutti i tuoi testi verbali, ricontestualizzati in una nuova versione pensata appositamente per questo particolare spazio architettonico e con l’aggiunta di un testo nuovo, anch’esso realizzato per il Mart. Il catalogo, edito da Skira, documenta l’attività di Douglas Gordon in Italia. Nel nostro paese l’artista ha esposto fin dal 1992, quando al cafè Picasso di Roma ha realizzato uno dei suoi “Instruction Piece”. In seguito, ha partecipato a collettive in gallerie e spazi espositivi fino a partecipare alla Biennale di Venezia del 1997 e 1999. La sua più recente mostra italiana si è tenuta, in coppia con Philippe Parreno, alla Fondazione Davide Halevim di Milano nel 2006. Il catalogo documenterà queste partecipazioni con le immagini delle opere esposte e con una elaborazione grafica relativa al “text work” realizzato per il nostro museo. DOUGLAS GORDON Douglas Gordon, nato in Scozia nel 1966, si esprime con video installazioni, film, fotografie, oggetti e testi verbali. Con questi diversi linguaggi indaga prolematiche vicine all'introspezione psicologica, la ricerca dell'identità, i concetti di innocenza e colpevolezza, la tensione fra i principi opposti di bene e male, segni del suo interesse per un profondo scandaglio della condizione umana. Molto conosciuto ormai per le sue installazioni video dove riutilizza sequenze da famosi film hollywoodiani, Gordon ha studiato a The Glasgow School of Art e a The Slade School of Fine Arts, a Londra. A Glasgow le sue performaces sono state molto seguite nel mondo dell'arte fra i tardi anni ottanta e i primi novanta. L'opera che maggiormente ha attirato l'attenzione internazionale è 24 Hours Psycho, dove il famoso film di Hitchcock viene proiettato alla surreale lentezza di 24 ore. Gran parte del lavoro dell'artista indaga sulle culture popolari, dai film come "La finestra sul cortile" o "L'Esorcista" o "Taxi Driver" fino a documentari anonimi, per studiare i processi percettivi e per interferire con le aspettative dello spettatore. Nella sua carriera, Gordon ha ricevuto importanti premi internazionali quali il Turner Prize nel 1996, il premio della Biennale di Venezia nel 1997 e l' Hugo Boss Prize nel 1998. Recentemente ha tenuto mostre antologiche a New York e in Scozia.


Nota personale[Federica]: L'arte e l'utilizzo dei materiali di repertorio. La Contaminazione. [Video]Arte e Cinema: quali i confini?

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