martedì, gennaio 30, 2007

Ci siamo quasi...



Stiamo arrivando al termine della prima tappa del percorso di avvicinamento alla mostra di metà maggio, e si rende necessario un incontro tra tutti coloro che hanno dato la propria adesione all'iniziativa e presentato i propri progetti.

Mi piacerebbe che si riuscisse a combinare tutto per martedì prossimo al solito posto, ma non alla solita ora: presso i magazzini Ligabue, atelier 24, alle 14,30 (tanto prima non arriva mai nessuno...vero Matteo?).

Oltre ad alcune comunicazioni riguardanti l'andamento della parte di organizzazione (sponsor, programma di massima, ...), vorrei cogliere l'occasione per fare tutti assieme alcune riflessioni al riguardo: non vi anticipo nulla, così sarete costretti ad attendere martedì.

Invito tutti a rispondere a questo post, segnalando la propria adesione all'incontro.

Vi attendo, ovviamente, numerosi.

Francesco

lunedì, gennaio 29, 2007

[Perché in italiano non esiste il verbo .to Feel.?.]













Per un mio necessario e tutto personale bisogno di "sentire" ciò che mi sta intorno, sfrutto come posso i mezzi [tecnici? artistici?] che mi si offrono come nuovo occhio verso l'esterno, per percepire e mettermi in comunicazione con l'io che sta "fuori di me".

...Con tutta la necessità di vedere oltre le cose; con tutta la necessità di sentire sulla pelle le giornate, le persone, gli eventi; con tutta la necessità di fermare per un attimo il corso del tempo [ o almeno provare ad esserne partecipe attiva, ma osservatrice];








[TO FEEL:touch, stroke, caress, fondle, finger, thumb, handle.
perceive, sense, detect, discern, notice, be aware of, be conscious of.
experience, undergo, go through, bear, endure, suffer.
grope, fumble, scrabble, pick.
test, try (out), check, assess.
believe, think, consider (it right), be of the opinion, hold, maintain, judge; informal reckon, figure.
sense, have a (funny) feeling, get the impression, have a hunch, intuit.
seem, appear, strike one as.]

Venice and video



BANDO DI CONCORSO PER VIDEOPRODUZIONI

Venice&Video nasce dal desiderio di raccontare, attraverso la creatività di giovani artisti, una diversa dimensione di Venezia lontana da visioni stereotipate, stimolando nei giovani la ricerca di immagini inedite della città, mediante l’utilizzo delle più avanzate tecnologie. Verranno ammessi al concorso, che si propone come appuntamento annuale, cortometraggi, video e web art, documentari, videoclip, videomessaggi, realizzati tramite il supporto di videocamere a mano ad alta e bassa risoluzione, fotocamere digitali, webcam o videotelefonini di ultima generazione. Il concorso tende a privilegiare le opere capaci di cogliere particolari ed inusitati sguardi della città, di raccontare il volto di Venezia che sta cambiando e di decodificare i segni di queste trasformazioni. Questo videoconcorso dedicato a Venezia offre ai giovani creativi l’opportunità di raccontare, attraverso il linguaggio cinematografico, una città sospesa tra una atmosfera”onirica” e una realtà di trasformazioni urbane in atto. Possono accedere alla selezione appassionati, studenti e professionisti di età non superiore a 35 anni

COME PARTECIPARE

La domanda di partecipazione deve pervenire entro lunedì 26 marzo 2007 (farà fede il timbro postale) presso il seguente indirizzo: Shylock-C.U.T. c/o E.S.U. Centro Polivalente Nardocci, Dorsoduro 3861, 30123 Venezia e corredata dalla seguente documentazione: • doppia copia del video in versione VHS o DVD, con durata massima di 15 minuti; • descrizione del progetto artistico e di ricerca legato al video presentato; • curriculum dei singoli proponenti e/o dell’eventuale gruppo.

MODALITA’ DI SELEZIONE

I video saranno valutati da una apposita commissione, il cui giudizio sarà ritenuto insindacabile e saranno presentati sabato 21 aprile 2007 C/O Spazio Eventi Mondadori a Venezia. Al vincitore sarà consegnato un assegno di €. 500,00. Il materiale pervenuto non sarà restituito e potrà essere liberamente utilizzato per ulteriori proiezioni e manifestazioni.

INFORMAZIONI E SEGRETERIE

Cinit – Cineforum Italiano, Cineforum Veneziano, Via Manin 33 30174 Venezia Mestre – tel./fax 041 962225 info@cinit.it www.cinit.it Shylock – Centro Universitario Teatrale di Venezia c/o E.S.U. Centro Polivalente Nardocci, Dorsoduro 3861 30123 Venezia info@cut.it www.cut.it Questo è tutto, anche questa nuova opportunità verrà considerata nella nostra prossima riunione.

Matteo ha già iniziato a pensare (o magari fa solo finta,mah!) ad un simpatico soggetto.. commentate per qualsiasi altra soluzione o idea.



Matteo e Samuele (che si presenterà presto a voi come nostro nuovo amico!)

domenica, gennaio 28, 2007

E che vinca il migliore!

Quasi minacciato dalla sig.na Mafalda mi accingo a postare il link dove sarà possibile scaricare il modulo da compilare per partecipare al concorso organizzato da Fotosensibili (ricordate il post "Fotografiamo"?).

www.myspace.com/fotosensibili

Colgo l'occasione per appoggiare pienamente quanto scritto da Francesco nel suo ultimo post, proporrei quindi di organizzare un bel rendez vous dove dovremo assolutamente trattare i seguenti punti:

-stabilire quali persone danno la loro piena disponibilità ma, sopratutto, impegno e fiducia nei confronti del gruppo;
- darci un nome;
- discutere per la realizzazione del video per il concorso "Riviera film festival";
-pensare ad una soluzione di facile accesso a tutti ad una "scatola multimediale" dei nostri lavori.

Questo è quanto, se avete altro di cui discutere, sarei ben felice di vedere qualche commento in questo post.

Credete


Matteo

Sperando che sia finita...

Vorrei fare un intervento, spero definitivo, circa le due questioni di cui si è molto discusso su questo blog negli ultimi giorni e che hanno arroventato le linee telefoniche di mezza Italia. Mi riferisco ai pareri espressi da varie persone (alcune delle quali non si firmano e, credo, questa sia una moda che dovrebbe cessare) in merito ai due post di Matteo sul Malpensante e sulle sue foto.

Partiamo da queste ultime: Matteo, come suo solito, è uscito allo scoperto senza tanto star lì a pensarci, con l'unico scopo di condividere con tutti noi la sua sensibilità creativa ed attivare una discussione anche critica ma che servisse a dimostrare che l'interesse per certe questioni esiste ancora.
Dopo tutto credo ci sia riuscito, visto che questa sua uscita ha generato un numero di risposte veramente alto per gli standard cui eravamo abituati.
Ma la critica che faccio, leggendo tutte le risposte, è che nessuno degli intervenuti ha saputo cogliere l'opportunità da un lato di esercitare con criterio la propria critica (in nessuno dei casi ho notato risvolti costruttivi che, affinché una critica sia considerata corretta, sono pur sempre necessari), dall'altro di partecipare attivamente alla costruzione di un piccolo archivio di lavori che ciascuno di noi (inutile che lo neghiate) custodisce gelosamente, il più delle volte perché non ha in realtà il coraggio di accettare la possibilità di essere criticato: molto più comodo rimanere nell'ombra, dopo tutto, non è vero?

Per la questione del Malpensante, credo che "Perouz" abbia veramente esagerato con il formulare giudizi affrettati ed avventati sia su una realtà che sicuramente è più complessa ed articolata di quanto non sembri (hanno prodotto un manifesto teorico, uno tecnico, si trovano settimanalmente ed hanno anche la voglia ed il tempo di realizzare un periodico stampato: credo non sia una cosa da tutti, ed andrebbe elogiata...), sia su un gruppo, quello che ha dato vita a questo blog, che chiama "Matteo & Co." ma che è formato da persone che cercano di darsi da fare anche se con discontinuità ed approssimazione e che, anche solo per questo, meriterebbero più rispetto.

Esprimo ora la mia particolarissima "wish list", il mio personale elenco dei desideri in merito alla vita del nostro gruppo e del blog:
1. i commenti andrebbero sempre firmati con il proprio nome, l'anonimato in genere è una pratica fastidiosissima...;
2. proviamo a creare una piccola gallery dei nostri lavori: i media attuali consentono una condivisione totale di tutto ciò che può essere digitalizzato, e riterrei interessante vedere cose fatte da altri invece che solo quelle di Matteo e di Andrea;
3. proviamo a partecipare di più, non solo rispondendo a questioni sollevate dal solito Matteo, ma provando a porne anche noi: sarebbe indice di vitalità;
4. ragioniamo anche noi su quello che i ragazzi del Malpensante hanno fatto, magari trovandoci più spesso e ragionando su come trovare il modo di concretizzare la voglia di fare che abbiamo (ma quanti possono dire di averla veramente?).

Termino con un invito a Perouz: dopo tutto il casino che hai combinato, come minimo dovresti dare la disponibilità ad incontrarti con "matteo & co." per un incontro faccia a faccia...

Francesco

martedì, gennaio 23, 2007

Il malpensante


Alcuni giorni fa, ho inserito un link ad un sito: "ilmalpensante". Si tratta del riferimento nella rete di un gruppo che si configura in qualche modo come il nostro, la differenza sta nel fatto che loro sono riusciti a dare un risvolto molto più concreto alla questione, creando addirittura una loro rivista (l'immagine qui sopra visualizzata è la copertina del primo numero). Vi inviterei calorosamente, affettuosamente e anche un pò obbligatoriamente a leggere il loro manifesto teorico che si trova nella home del loro sito al link: "il movimento". Avendolo già letto e riletto, spero rimarrete colpiti anche voi per la sua corrispondenza con alcune nostre idee trapelate dai nostri incontri. Vi inviterei a commentare questo post con vostre opinioni relative a quanto leggerete nel sito. In questi giorni sono in contatto via mail con un componente de "ilmalpensante" e mi ha rivelato il loro interesse nei nostri confronti, condividiamo entrambi la possibilità di creare una rete di contatti sfruttando al massimo le possibilità della rete (VERO, CIBERFANNULLONI E MISCREDENTI!?!?). Spero, quindi, in un vostro copioso e rapido intervento nel blog e come ho visto per le mie foto, spero interverranno anche gli esterni al gruppo, che, non si sà mai, potrebbero divenire "interni"!!! Dimenticavo, gradirei ricevere notizie da alcuni di voi che sembrano aver perso ogni fede nel gruppo (anche perchè ne dimostrarono molta al tempo che fu!!), spero che i diretti interessati si sentano chiamati in causa e mi facciano pervenire qualche news...
E allora ritorniamo a pensare, scrivere e sopratutto

CREDERE!

Matteo

venerdì, gennaio 19, 2007

V.I.P. (Very Important Passaparola)

Rilancio con forza l'invito di Matteo a trovarci Lunedì 22 gennaio 2007, alle ore 13,00 ai magazzini, atelier solito (secondo piano).
Odg: stato dell'arte dei nostri rispettivi progetti; messa a punto delle ultime cose; varie ed eventuali (tipo spritz o simili...).

Ciao e buon fine settimana.

giovedì, gennaio 18, 2007

...ogni tanto provo anche a fotografare...













Invogliato dall'esposizione del bellissimo lavoro di Andrea (in arte Reds...), pubblico in questo post alcune delle mie foto fatte in digitale. Per chiunque ne abbia voglia, gradirei ricevere un commento e se non capite ciò che vedete... chiedete senza temere!! Inoltre esorto tutti voi a pubblicare più materiale vostro possibile, in modo da conoscerci ed abbellire ancor di più questo nostro blog. Sò che ci sono alcuni osservatori esterni al gruppo, se anche voi siete interessati a partecipare ai nostri lavori, fatevi pure avanti!Volete editare un post?Chiedete!La mia mail è gozzaga@lycos.it, sarò ben lieto di soddisfare ogni richiesta e magari di pubblicare qualche vostro lavoro.. Come ultima cosa sò che alcuni di voi hanno problemi con l'utilizzo del blog, sono disposto a tenere dei corsi di aggiornamento ai Magazzini Ligabue, dalle 13.30 alle 15.00 di ogni lunedì... scherzo!Era un invito al prossimo incontro che si terrà lunedì 22 gennaio presso i magazzini ligabue alle ore 14.30 nel laboratorio di Garutti. Vi aspetto numerosi e volenterosi ma sopratutto....

CREDENTI!!


mercoledì, gennaio 17, 2007


Ciao a tutti, ed ecco il riassunto dell'ultima puntata.

Ci siamo trovati per riprendere il filo di un discorso che, a causa delle vacanze e degli esami, si era alquanto "sfilacciato", perdendo un po' di smalto. Per quanto riguarda la mostra in programma per la metà di maggio, i prossimi appuntamenti saranno i seguenti:

1. Matteo dovrà recuperare le numerose schede che ha generosamente lasciato nelle giovani mani di altrettanto giovani studentesse del primo anno, pena la sua esclusione dalle selezioni dei partecipanti e la conseguente attribuzione di meri ed esclusivi compiti di servizio (ai tavoli, nel dopo mostra...);
2. tutti gli altri, dovranno portare la descrizione del progetto (o dei progetti) che hanno intenzione di presentare per le selezioni, entro e non oltre venerdì 26 gennaio corredata da una quanto più ampia documentazione relativa alla propria attività artistica (lavori realizzati, lavori mai realizzati e rimasti a livello progettuale, qualsiasi altra cosa sia ritenuta necessaria per passare le selezioni, tipo denaro contante o regali);
3. mi sembrava ci fosse anche un'altra cosa che avrei dovuto dirvi, ma mi è passata di mente, quindi ve la comunicherò sempre sul blog non appena mi tornerà in mente.

A margine di tutto questo, nel pomeriggio abbiamo saputo che Garutti farà lezione di laboratorio solo nei giorni di giovedì e venerdì: in considerazione dei numerosi appuntamenti (mostra, concorso sulla sicurezza stradale e di fotografia), si pensava di dedicare all'occorrenza i pomeriggi di lunedì e martedì per riunioni operative proprio per questi appuntamenti: coloro che fossero interessati, possono lasciare un post sul blog (dai Matteo, che forse riusciamo a farlo funzionare 'sto maledetto blog...).

Per finire, voglio dire che siamo arrivati a 26 richieste fino ad ora consegnate, ma so per certo che ce ne sono ancora una mezza dozzina che stentano ad arrivare per svariate ragioni: nei prossimi giorni si farà più intenso il lavoro di "evangelizzazione" allo scopo di arrivare a 30/35 richieste complessive. Devo dire, però, che tra i 26 che hanno lasciato sino ad ora il proprio nominativo, 8 non hanno ancora consegnato la scheda debitamente compilata.

Essi sono:

Chiara Conte, Laura Fiorio, Riccardo Franceschini, Viola Massarenti, Tommaso Panizza, Loris Rodorigo, Andrea Schiavon, Enrico Zago

Se vogliono partecipare, DEVONO obbligatoriamente consegnarmela assieme al progetto.

Da giovedì tornerò a rompervi le scatole, non temete...

Francesco

P.S.: meglio questa impostazione o quella precedente? Mi sono permesso di modificarla perché non ce la facevo più a vedere tutto quel nero e quei caratteri che "sparavano" a video: ora ritengo sia un pochino più rilassante la lettura del blog. Voi cosa ne dite?

domenica, gennaio 14, 2007

Combustibile Umano

Andrea Schiavon, Combustibile Umano, olio e carbone su tela, 140x101 cm, 2006.

Il mondo sta attraversando una crisi, quella del petrolio, una risorsa essenziale per l'energia. Ma come si fa se questa risorsa importante per la nostra vita crea una situazione di morte? Un paradosso che innietta noi dentro la camera di scoppio di un motore. Io credo che siamo noi il "combustibile umano" che alimenta questo gioco di interessi.
Le cinque figure sono una rappresentazione dei cinque continenti, significa che siamo tutti coinvolti.
Andrea

giovedì, gennaio 11, 2007

Una donna


La mostra Tamara de Lempicka (Varsavia 1898 – Cuernavaca 1979) allestita a Palazzo Reale, dal 5 ottobre 2006 al 14 gennaio 2007 ha un particolare significato, perché proprio a Milano, nella galleria del conte Emanuele Castelbarco, Bottega di Poesia, che era situata in via Montenapoleone 14, avvenne la prima mostra personale di Tamara de Lempicka, nel 1925. A distanza di ottant’anni, Milano ripropone l’infinito fascino del lavoro e delle idee di Tamara alle nuove generazioni di visitatori. Pittrice cosmopolita e icona dell’Art Déco, Tamara de Lempicka ha creato immagini che sono diventate il simbolo di un’epoca, “i folli” anni Venti e Trenta di cui diventa la più brillante interprete, introducendo nei suoi dipinti i simboli della modernità e rappresentando la donna emancipata, libera, indipendente e trasgressiva. Considerando la vita come un’opera d’arte e sostenuta da una volontà ferrea di affermazione, Tamara coltiva il suo talento artistico, ma anche costruisce con cura la propria immagine di donna elegante e sofisticata, divenendo presto la protagonista stravagante della mondanità europea. La mostra ripercorre la carriera di questa affascinante artista polacca che visse in Russia, a Parigi, in Italia, per approdare poi negli Stati Uniti e passare gli ultimi anni della sua vita in Messico. Attraverso una meditata scelta di opere pittoriche, ma anche di disegni, documenti, fotografie, immagini di repertorio, viene ricreata l’atmosfera del tempo, i grandi eventi storici, ma anche le tendenze dell’arte a lei contemporanea, in un percorso che consente al visitatore di immergersi e di immedesimarsi nel mondo e nella vita dell’artista, piena di “glamour” ma segnata anche dai grandi eventi storici del Novecento. Mantenendo costante il parallelismo tra la vita e l’opera di Tamara, la mostra si apre evidenziando il momento della fuga dell’artista dalla Russia all’Europa. Tamara, già sposa di Tadeusz Lempicki, lascia San Pietroburgo sotto l’assedio bolscevico, e inizia una nuova vita a Parigi. Memore dell’arte russa di ispirazione cubista, allieva a Parigi di André Lhote, Tamara de Lempicka si presenta al mondo parigino esponendo già nel 1922. Tra i suoi primi ritratti, sono in mostra quello dedicato alla figlia Kizette, Portrait d’une fillette avec son ourson (1922), La bohémienne (1923), Danseuse russe (1923-1924). Appare già padrona del suo stile personale, caratterizzato da una forte deformazione e tendenza all’ingigantimento dei volumi, nel ritratto Femme à la robe noire (1923). Il vero successo e il lancio internazionale avviene con la personale di Milano del 1925, presso la galleria del conte Castelbarco, ricostruita in mostra con alcuni esempi significativi, tra cui Portrait du Prince Eristoff (1925), Portrait du Marquis d’Affitto (1925), Portrait de la Duchesse de la Salle (1925), Les deux fillettes aux rubans (1925). La figura di Castelbarco, importante uomo di cultura della Milano degli anni Venti, marito di Wally Toscanini (figlia di Arturo), e la sua attività di editore e gallerista è oggetto in mostra di una sezione che ne documenta l’attività, e il rapporto con Gabriele D’Annunzio, l’uomo che Tamara rifiutò durante un burrascoso soggiorno al Vittoriale. La prima esposizione di Tamara a Milano avviene durante anni particolarmente importanti per l’arte italiana, in cui a dominare sono i protagonisti di “Novecento”, alcuni dei quali presentano consonanze di temi, che saranno messe in rilievo nella mostra, come nel caso di Felice Casorati, Ubaldo Oppi, Achille Funi, Francesco Trombadori. Il legame della Lempicka con il nostro paese aveva peraltro origini lontane, quando nel 1911, ancora fanciulla, visita i musei di Firenze, Roma, Venezia; nasce da allora la passione per l’arte italiana, in particolare per Botticelli, Raffaello e Pontormo, da cui riprende numerosi studi: disegni e schizzi di figure riutilizzate spesso in modo evidente in molte sue opere, alcuni dei quali esposti in questa mostra. Ma l’Italia è anche la scena di molti suoi amori: dal marchese Guido Sommi, del quale è in mostra un ritratto a figura intera mai esposto prima d’ora, al conte veneziano Vettor Marcello, ritratto nel 1933, a Gino Puglisi, importante collezionista di Tamara, al quale apparteneva la Vierge bleue, mai più esposta dal 1934, quando venne presentata al Salon des Tuileries. Sono poi presenti alcuni dei suoi famosi ritratti e nudi degli anni del suo massimo successo, tra cui La tunique rose (1927), Le rêve (1927), La belle Rafaela en vert (1927), Jeune fille aux gants (1930), acquistato dallo Stato francese già nel 1932, La musicienne (1929), Nu aux buildings (1929), Le téléphone 2 (1930), Nu aux voilers (1931), Arlette Boucard aux arums (1931), Portrait de Marjorie Ferry (1932), Portrait de Mademoiselle Poum Rachou (1934): ritratti unici nella geniale rappresentazione della società mondana durante gli anni tra le due guerre. Sono opere che raffigurano tutto ciò che era considerato glamour e che rappresentava “il nuovo”: il telefono, le vedute urbane con grattacieli, le barche a vela dei lussuosi luoghi di villeggiatura. Le donne esprimono una sicurezza gelida e perfetta: le labbra con rossetto rosso profondo e prezioso, le mani immacolate, le braccia ricoperte da gioielli sfavillanti e gli sguardi sicuri e sfidanti, immagini vicine all’artificio e al perfezionismo della fotografia di moda. L’artista sviluppa in queste opere quella che definisce “visione amorosa”, ovvero una visione deformata dai sentimenti che la pittrice prova per una persona o per un oggetto. Nei suoi quadri, le figure quasi esplodono e tendono a fuoriuscire dalla tela, a pretendere una solidità che si contrappone all’effimero dei sentimenti; e l’artista ha dichiarato di aver quasi sempre ritratto gli uomini e le donne che ha amato. Le immagini oscillano così tra raffinata sensualità e gelido classicismo. Il contributo di Tamara de Lempicka alla pittura moderna viene inoltre esposto nel contesto della moda e del design degli anni Venti e Trenta; moda come parte integrante della sua arte, e lo dimostrano i suoi disegni di figurini, le pubblicità e le copertine delle riviste disegnate dall’artista; e pure della sua vita, come dimostrano le numerose foto in abbigliamenti alla moda e la frequentazione dei locali più moderni. Amante della perfezione e del design pulito e lucido fatto di linee essenziali e acciaio, l‘artista allestisce il suo studio di Parigi in un edificio progettato dall’architetto Robert Mallet-Stevens, rappresentante di spicco dell’architettura modernista, e ne affida l’arredamento alla sorella Adrienne Gurwick-Gorska, architetto, che disegna per lei oggetti e mobili rappresentativi del gusto dell’epoca. Ma l’affermarsi delle dittature in Europa e la paura delle persecuzioni razziali (il padre di Tamara era ebreo, così come il suo secondo marito, il barone Raoul Kuffner), la fanno decidere nel 1939 per un nuovo espatrio, prima a Cuba e poi negli Stati Uniti, dove vive per un periodo in California, a Hollywood, e poi a New York. Sono gli anni in cui realizza opere dal carattere meditativo e dallo stile iperrealista: Atelier à la campagne (1941), Le turban orange II (1945), La Mexicaine (1947), Portrait de Kizette adulte I (1954), Femme au chapeau (1952), e le nature morte ispirate all’arte fiamminga. Il mito di Tamara, “donna moderna” per eccellenza e dai comportamenti sessuali che precorrono quelli della cosiddetta generazione BI (bisex) della Hollywood dei nostri tempi, si afferma dopo la sua scomparsa, negli anni Ottanta, con un collezionismo d’élite dai nomi famosi: da Barbra Streisand a Jack Nicholson, da Madonna a Donna Karan e Wolfgang Joop. Citazioni delle sue opere e del suo stile si trovano nel cinema, nella fiction televisiva, nella pubblicità (basti ricordare la campagna Campari del 1997, Red Passion) e ancora oggi il suo personaggio e le sue opere affascinano e seducono. La mostra è un’operazione di respiro internazionale, le opere esposte provengono infatti da prestigiose collezioni pubbliche e private, soprattutto americane ed europee, tra cui i francesi Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi, Musée des Beaux-Arts de Nantes, Museé Malraux di Le Havre e Musée-Château de Cagnes, e le collezioni Wolfgang Joop di Berlino e Donna Karan di New York oltre che molte opere courtesy Barry Friedman e Alain Blondel.

Ho visitato personalmente la mostra qualche settimana fà e devo dire che mi ha molto colpito. Sembrerebbe addirittura vincere l'organizzazione e l'allestimento degli spazi della Triennale! Le opere esposte sono numerose e tutte "godibilissime", non mancano inoltre documenti e cimeli appartenenti alle amicizie intellettuali e non dell'artista. Una mostra che merita d'esser vista, vale la pena affrontare un viaggio a Milano anche perchè ,sempre nella stessa struttura del Palazzo Reale, si ha la possibilità di visitare un'interessantissima retrospettiva su Boccioni,tutto pagando lo stesso bilgietto... e se non siete ancora convinti, pensate di farvi anche un bel giretto a Milano, fra le sue nebbie e il suo smog! :)

Matteo

mercoledì, gennaio 10, 2007

Fotografiamo!



Ciao ragazzi…vi propongo questa opportunità (ne parleremo al prossimo incontro comunque…)…
Io faccio parte di un gruppo informale (speriamo di diventare presto un’associazione) che si chiama FOTOSENSIBILI, che per l’appunto ruota vorticosamente attorno al mondo della fotografia. Ora abbiamo vinto un bando che ci finanzia un mega progettone. In due parole: proponiamo un concorso in cui giovani fotografi e non, dovranno scegliere una tra le frasi che proponiamo (per capirci, sono citazioni di fotografi) e in base a quella, con tutta la libertà possibile, presentare una fotografia,senza nessun limite alla creatività e alla tecnica. Le foto verranno poi selezionate da una giuria (per ora non ancora ben identificata) e le vincitrici verranno ristampate in formati giganti e appese in alcuni edifici pubblici di Mestre. Questo davvero in due parole. Ecco io ve lo segnalo, per chi fosse interessato mi faccia sapere lasciando un commento a questo post (per chi sarà esterno al gruppo dovrà lasciarmi la sua mail)…che vi dico bene il regolamento e cose varie.. Ciao!

Mafalda